Lo scrivere, il narrare, il discutere di migranti come di caporalato ha un andamento carsico.
Sono argomenti che affiorano e spariscono in concomitanza, purtroppo, degli interessi politici del momento. Il caporalato è presente oggi in ogni settore produttivo del Paese ed è una costante nel mondo dei migranti.
Lo abbiamo appreso dalle cronache dello sfruttamento dei migranti nella raccolta delle arance in Calabria e Sicilia, dei pomodori in Puglia, degli ortaggi in Veneto, nelle aziende tessili a Prato e in quelle della cantieristica navale a Marghera e Monfalcone, fino al noto caso della tipografia Grafica Veneta.
Il caporalato si insinua agevolmente in una legislazione sul lavoro a maglie troppo larghe.
Questo racconto a fumetti, realizzato in collaborazione con l’Associazione per i Diritti dei Lavoratori, è prima di tutto un’inchiesta, che si pone l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione su alcuni degli aspetti più vergognosi del mondo del lavoro contemporaneo.