Mogadiscio, 20 marzo 1994. La giornalista Ilaria Alpi e l’operatore televisivo Miran Hrovatin, inviati dal Tg3 per documentare la guerra civile somala a seguito della missione internazionale ONU Restore Hope, vengono freddati a colpi di kalashnikov mentre percorrono a bordo di un fuoristrada la zona nord della città.
Ilaria e Miran avevano raccolto testimonianze inedite sul traffico internazionale di veleni e rifiuti tossici e radioattivi prodotti nei paesi industrializzati — tra cui presumibilmente l’Italia — e stivati nei paesi più poveri dell’Africa in cambio di armi e di denaro.
“Tante cose sono cambiate: la televisione, l’immagine delle giornaliste, il mondo dei media, ma Ilaria Alpi rimane un riferimento importante per chi crede ancora nell’informazione come ricerca della verità, come reportage per spiegare e far capire altri mondi, altre culture, come missione, studio, lavoro, impegno, passione.”
Dalla prefazione di Giovanna Botteri,corrispondente dagli Stati Uniti per la RAI
Premio Micheluzzi “Miglior fumetto” (Comicon, 2008)