Industriale di fama internazionale, intellettuale, politico, riformatore, urbanista, editore. Adriano Olivetti fu questo e molto altro ancora. Credeva in una società di tipo nuovo, al di là del capitalismo e del socialismo. Attorno alla sua Ivrea, “l’Atene degli anni Cinquanta”, costruì il prototipo di un nuovo ordine, una comunità concreta in cui industria e cultura, profitto e solidarietà, produzione e bellezza si tenevano per mano. Per più di un decennio, sotto la sua guida, in questo angolo di mondo il confine fra sogno e realtà parve sul punto di dissolversi.
“Uno dei migliori 10 graphic novel del 2011” – Eugenio Spagnuolo, Wired.it
“Una graphic novel che è un incanto e un approfondimento insieme, un romanzo e una visione, un lavoro non di nostalgia, ma di proposta.” – la Repubblica
“Forse il più bel testo di politica contemporanea.” – Furio Colombo, Il Fatto Quotidiano
“Non è facile, in tempo di crisi, scomodare l’utopia di Olivetti senza scivolare nella retorica, o peggio, senza piegarne il mito ad altre esigenze.” – il Venerdì di Repubblica
“Opera […] vicina al teatro civile, come quello di Gabriele Vacis e Laura Curino.” – l’Unità
Premio Micheluzzi “Miglior sceneggiatura” (Comicon, 2012)